
Avremo il piacere e l’onore di avere con noi il Maestro Eugenio Bennato, cantautore, ricercatore e valorizzatore della Musica Popolare del nostro territorio e non solo, accompagnato dal nostro conterraneo, il valente chitarrista Ezio Lambiase, che collabora da diversi anni col Maestro e grazie al quale ho avuto modo di conoscere Eugenio.
Laureato in Fisica è stato uno dei fondatri della Nuova Compagnia di Canto Popolare nel 1969. Ed è stato proprio come componente della NCCP che ho avuto il piacere di conoscerlo in occasione di un Concerto tenutosi a Caiazzo: dimostrando la sua naturale cortesia e gentilezza dava retta a un ragazzino (siamo agli inizi degli anni 70) presuntuoso e asino che gli parlava della sua chitarra. Per amore della ricerca musicale vera, effettuata sul territorio nel 1976, lasciata la NCCP, ha fondato il gruppo Musica Nova: come dimenticare la splendida “A morte ‘e Zì Frungillo”, scritta in collaborazione con Carlo D’Angiò, che ha come unico accompagnamento la ritmica di due legni.
Nel 1980 ha composto la colonna sonora dello sceneggiato l’eredità della Priora tratto dal romanzo omonimo di Alianello (per chi non l’avesse visto consiglio vivamente di scaricarlo e guardarselo). Da allora la ricerca sulle origini del brigantaggio nel Regno di Napoli si è fatta ancora più approfondita e continuativa; portando a successi di critica e pubblico enormi; brani come “Briganti se more”, “Canzone per Juzzella”, “Ninco Nanco”, “Il sorriso di Michela” sono ormai entrati nella storia della tradizione musicale popolare.
La fondazione nel 1998 del movimento Taranta Power lo impegna ancora di più nella promozione della Taranta attraverso la musica, il cinema e il teatro e all’attenta ricerca di sonorità particolari e poco conosciute al di fuori delle zone di origine (come per esempio la chitarra battente). Nel 2002 con l’uscita del disco “Che il mediterraneo sia” dimostra di essere tra i primi a capire l’importanza e la comunanza delle tradizioni e delle risonanze che accomunano i popoli sulle sponde del Mare Nostrum.
Dal 2006 insegna nel Laboratorio di Etnomusicologia dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. L’uscita del disco Sponda Sud segna “…un allargamento dell’orizzonte mediterraneo a più lontane latitudini, e in particolare alla intensa e misteriosa Africa….fonte di tutte le leggende e il segreto di un suono battente primitivo che attraverso deserti e mari viaggia e si diffonde e arriva fino a noi, fino alle nostre sponde che risuonano così di antiche tammorre e chitarre …Ogni tappa è una scoperta e un riconoscimento …in un percorso alternativo alla devastante logica del businiss e dell’appiattimento globalizzante, contro la quale silenziosamente combattono i tamburi di ogni villaggio”. Un sentito grazie e un affettuoso saluto ai Maestri.
Alfonso Marra

