Su alcuni dei bollettini precedenti del nostro club, ho riproposto i primi due articoli dei quattro scritti nell’ambito della Commissione allo Sviluppo nata in un progetto di collaborazione tra Caritas Caserta e Università Vanvitelli. Il tema di una Economia che si concentri sul principio della sostenibilità è sempre più sentito e pressante.
Lo stesso Rotary ha sviluppato e promuove progetti su tale argomento.
Ripropongo qui il terzo degli articoli anche perché’ possa pensarsi, insieme, ad un progetto anche del nostro Club.
Quando parliamo di “sviluppo sostenibile” le fonti di energia utilizzate ed utilizzabili assumono una posizione di assoluta centralità.
Si tratta non solo di problematiche legate all’inquinamento atmosferico e, quindi, alle emissioni di anidride carbonica, ma anche di salvaguardia degli aspetti quantita-tivi di utilizzo delle fonti energetiche affinché lo sfruttamento attuale delle risorse non pregiudichi il futuro.
In particolare, è sotto quest’ultimo aspetto che sentiamo parlare di “fonti rinnovabili”, in verità anche con qualche confusione concettuale.
Le energie rinnovabili sono quelle che derivano da risorse naturali che per caratteri¬stica intrinseca si rigenerano con velocità almeno pari a quella del loro consumo. In tali risorse rientrano la luce solare, il vento, la pioggia, le maree, le onde, il calore geotermico, la parte organica dei rifiuti. Ma esistono risorse che pur essendo rinno¬vabili possono esaurirsi a causa di un eccessivo sfruttamento umano e, in particola¬re, si fa riferimento alle foreste.
Di contro, le energie non rinnovabili, largamente provenienti da fonti fossili (petro-lio, carbone, gas naturale), possono esaurirsi nel trascorrere di poche generazioni umane a causa sia dei lunghi periodi di riformazione delle fonti sia per l’elevata velo-cità alla quale vengono consumate.
La fonte di energia rinnovabile più utilizzata al mondo è l’energia idroelettrica, cioè quella che sfrutta l’energia accumulata dalla caduta dell’acqua. Tale fonte copre il 18% dell’energia elettrica mondiale. Ancora in fase di sviluppo ma che sembra desti-nata a diventare l’energia del futuro è quella marina ricavata dal movimento delle onde, delle maree e delle correnti del mare.
L’Unione Europea ha posto da tempo una grande attenzione nel favorire lo sviluppo delle tecnologie e delle infrastrutture per un crescente utilizzo delle fonti di energia rinnovabili.
Con l’ambizioso pacchetto di misure denominato Green Deal Europeo, volto a sup-portare la transizione verde sostenibile, l’UE si è posta l’obiettivo di diventare il pri-mo continente a impatto climatico zero entro il 2050.
In verità, i vantaggi intravisti nel maggiore utilizzo di energia da fonti rinnovabili non sono solo di natura ambientale attraverso la drastica riduzione dell’emissioni di gas ad effetto serra che invece caratterizzano l’utilizzo di fonti fossili.
Vi è un aspetto tutt’altro che trascurabile di politica economica.
La dipendenza dell’UE dall’importazione di energia è da tempo al centro delle preoc¬cupazioni delle autorità europee.
Difatti, più della metà del fabbisogno energetico dell’UE è coperta dalle importazioni e tutti i Paesi componenti, nessuno escluso, sono importatori netti di energia.
La diversificazione dell’approvvigionamento energetico maggiormente orientata alle energie rinnovabili genera una minore dipendenza dai mercati dei combustibili fossili, in particolare petrolio e gas.
Di conseguenza, obiettivi di salvaguardia del clima e di ottenere una adeguata indi-pendenza negli approvvigionamenti energetici hanno, quindi, spinto una rapida cre-scita della quota di energia proveniente da fonti rinnovabili in Europa.
Nel grafico riportato in alto si evidenzia come già nel 2018 la fonte di produzione di energia primaria in Europa.
Nel successivo grafico, che riassume le curve di utilizzo delle varie fonti energetiche in Europa tra il 2008 ed il 2018, si nota ancor più come l’energia rinnovabile abbia conseguito la più alta crescita.
Vi è un ultimo aspetto rilevante delle energie rinnovabili e delle correlate tecnologie. Esse sono adatte alle aree rurali e remote e ai paesi in via di sviluppo, proprio dove l’energia è fondamentale per lo sviluppo umano.
Sergio Ferrajolo