Il positivo connubio fra Rotary Club Alto Casertano e Associazione Gaetano Filangieri ha portato, nelle scorse settimane, il nostro Club all’interno della storica dimora dei Filangieri De Candida Gongaza, un affascinante palazzo d’epoca incastonato nel centro storico di San Potito Sannitico, preziosa testimonianza artistica e architettonica del Settecento, da sempre punto di riferimento della vita culturale del nostro territorio – e non solo – con una sincera vocazione, senza possibilità di smentita, verso i contesti internazionali e l’apertura al mondo. La sensibilità verso tutto ciò che è viaggio, studio, scoperta è infatti una costante della famiglia Filangieri, che nella persona del compianto conte Antonio Filangieri, rotariano della prima ora, e nella poliedrica contessa Sissy, nostra socia, ha trovato e trova tutt’oggi una meravigliosa sintesi. Scelta, dunque, meritevole di nota quella compiuta dal direttivo del nostro sodalizio presieduto da Saul Marzano, che proprio all’interno delle sale del Palazzo Filangieri si è fatto promotore di una specifica conferenza affidata all’avv. Carlo Sarro, già Parlamentare della Repubblica, personalità che certamente non necessita di presentazioni, al quale il nostro Rotary Club ha affidato, in quella sede, un appassionato approfondimento sulla figura di Gaetano Filangieri. Una conferenza che ha suscitato grande interesse e partecipazione, ricca di ospiti, incentrata dunque sul profilo di Gaetano Filangieri, giurista, filosofo, illuminato intellettuale che, proprio in età illuministica, non solo anticipò istanze e pensieri incarnati dalla Rivoluzione Francese, ma ispirò persino gli estensori della Costituzione degli Stati d’Uniti d’America grazie ad una fitta corrispondenza intercorsa tra Filangieri e Benjamin Franklin. Filangieri è noto, soprattutto, per esser stato l’autore della celeberrima “Scienza della Legislazione”, scritto che fece decisamente da apripista alle successive evoluzioni legislative basate, soprattutto, sui diritti individuali, sulle libertà, sulla autodeterminazione del singolo, sulla giustizia e sulla equità. Sarebbe oltremodo lungo anche soltanto accennare alla valenza culturale di una tale opera filosofica e assiologica, intrisa del pensiero di intellettuali quali Giannone e Vico, arricchita dai riferimenti a Montesquieu e Rousseau. Occorre, però, rimarcare il merito assunto dal presidente Marzano e dal suo direttivo per aver scelto, all’inizio del nostro anno rotariano, un personaggio come Gaetano Filangieri, quasi a farne guida dei nostri pensieri e, dunque, delle nostre azioni. Attualizzare il nostro “servire”, dunque, guardando alle idee illuminate di chi ha lasciato una traccia così evidente nella letteratura giuridica: ciò rappresenta l’inizio di una prospettiva nuova e il nostro pensiero, infatti, corre alle piccole realtà del nostro territorio, raggiunge i paesi e i villaggi del Matese, piomba nelle scuole, nelle realtà produttive, nel variegato mondo associativo e invita ad una riflessione perentoria: quanto i nostri tempi – e i nostri luoghi – risentono dell’assenza di una idea illuminista? Quanto siamo rimasti fermi, persino ancorati, alla sussistenza di steccati, pregiudizi, sperequazioni sociali ed economiche? Il Rotary Club può trovare proprio in Gaetano Filangieri una grande spinta propulsiva, tutta incentrata sulla grande sfida culturale – per certi versi su di una vera e propria emergenza culturale – che tocca da vicino le nostre popolazioni, i nostri giovani in special modo. Il senso di una ritrovata innovazione, il desiderio di conoscenza e di riscatto, sono ancora realtà lontane da molti nostri abitati, da molte aree urbane, ma soprattutto da molte zone rurali. In questa direzione la figura di Gaetano Filangieri può essere di grande ispirazione al nostro servizio, affinché questo non cessi di guardare al sociale, ai reali bisogni culturali delle persone e dei territori. Essere illuministi, oggi, incarna appieno quell’ideale rotariano che, leggendo sociologicamente i contesti e le realtà territoriali, profonde incessantemente impegno, dedizione, conoscenza, apertura, studio e ricerca. Un grande futuro di innovazione e di crescita culturale e sociale può attenderci riflettendo sul pensiero di Gaetano Filangieri. Il Rotary può esserne fedele interprete, custodendo la tradizione, ma accompagnando – e accompagnandosi – alle multiformi sembianze di una transizione che ha bisogno di modelli, di esempi, di idee condivise. Il mondo post-contemporaneo ci attende, sull’esempio di Filangieri.
Gianfrancesco D’Andrea